Non mi sarei mai aspettato che l’episodio con l’Eurovision intergalattico avrebbe potuto colpire così duro, eppure. Questo è uno di quei casi che posso rispondere senza imbarazzo quando mi chiedono “ma perché guardi Doctor Who?” L’equilibrio tra il camp, il dramma, l’umorismo e l’allegoria è perfetto. E tutto questo senza nemmeno andare a considerare gli agganci con “l’arco narrativo” della stagione, ma come episodio singolo.
L’Interestellar Song Contest è, come si può ben comprendere, una competizione canora tra vari pianeti, in cui ogni mondo invia i propri concorrenti in rappresentanza e che viene visto in diretta da mezza galassia. Quindi appunto un Eurovision interstellare, che è un’idea che abbiamo già visto affrontata in opere recenti come Space Opera di Catherynne M. Valente o l’episodio di Rick & Morty “Get Schwifty”. E infatti nella fase iniziale succede proprio quello che ci aspettiamo, con il Dottore e Bel che arrivano per caso durante il concerto e decidono di rimanere a godersi la musica ultrapop.
Poi però succede qualcosa di brutto (duh): un attacco terroristico che vuole sfruttare la visibilità dell’evento per inviare un messaggio di vendetta a tutta la galassia. Anche se l’attacco sembra fin troppo semplice nell’esecuzione, il suo impatto è immediato, perché il pubblico del concerto viene risucchiato fuori dalla stazione nello spazio esterno. L’immagine di centomila persone (umane e non) che finisce nel vuoto cosmico è una delle più scioccanti mai viste in tutto Doctor Who, e cambia notevolmente il tono dell’episodio.
Tra i risucchiati all’esterno c’è anche il Dottore (mentre Bel riesce a rimanere sulla stazione), e quindi lui stesso sembra spacciato, finché non viene riportato alla coscienza da una visione che, per chi non seguisse la serie da sessant’anni fa, è la prima companion ever: Susan, la nipote che viaggiava con il Primo Dottore. Come e perché Susan sia apparsa proprio adesso non lo sappiamo ancora, ma è un momento fanservice di alto livello, visto che da sempre si chiedeva di farla tornare nella serie.
Il Dottore quindi rientra e cerca di capire cosa è successo e come fermare il piano dei terroristi, che puntano a colpire tutti gli spettatori del festival. Avendo perso i contatti con Bel non sa che lei è salva, e questo scatena la sua rabbia. Vediamo quindi per la prima volta il volto spietato del Quindicesimo Dottore, con Ncuti Gatwa che finalmente riesce a imporsi come minaccioso, come non aveva fatto nemmeno affrontando il Dio della Morte o quel che era. Il Dottore qui oltrepassa il limite, ed è solo l’intervento di Bel a tenerlo sotto controllo, come accade spesso quando sono i companion a tenere viva la sua umanità ed empatia.
In tutto ciò, scopriamo anche le ragioni dell’attentato: una popolazione oppressa, sfruttata, che si è vista bruciare la madrepatria e oltre a questo è stata anche rappresentata come selvaggia, malvagia, inaffidabile. Il desiderio di vendetta verso le corporazioni capitaliste che hanno sfruttato le loro risorse e il loro popolo è comprensibile, e così il palco del Galacticvision diventa l’occasione per sensibilizzare tutti su quanto è avvenuto davvero, magari senza uccidere trilioni di persone. Se vi sembra di scorgere paralleli con una certa situaziona attuale, tenete presente che questo episodio è andato in onda negli stessi giorni dell’Eurovision.
Alla fine quindi tutto bene, anche se si percepisce che qualcosa è cambiato. Bel ha visto il lato oscuro del Dottore, è arrivata a dire “questo non è lui”, e se già in partenza diffidava, ora forse ha bisogno di sapere qualcosa di più su di lui.
A livello di arco narrativo, abbiamo avuto anche la conferma che la Terra risulta distrutta da un giorno all’altro il 24 maggio 2025 (cioè la data in cui andrà in onda il season finale), e abbiamo anche un altro momento di fanservice con la rivelazione su mrs. Flood, che non è altri che la Rani, la Timelady rinnegata che aveva tormentato (in realtà giusto in un paio di puntate) il Sesto e Settimo Dottore. Come Susan, la Rani era una dei personaggi della serie classica che il fandom aveva sempre chiesto di riportare sullo schermo, e in un solo episodio sono arrivate entrambe. La rivelazioen di per sé in realtà è piuttosto deludente, perché non spiega le rotture della quarta parete di Flood, ma almeno è qualcosa piuttosto delle delusioni che abbiamo avuto nella stagione precedente. Peccato che anche la Rani si bi-generi, come se questa adesso fosse la norma, e quindi adesso ne abbiamo due che presumibilmente saranno il final boss della stagione.
Ma appunto, questo episodio funziona benissimo anche senza i rimandi al resto della serie, e rappresenta forse l’apice finora della nuova tenuta di RT Davies. Speriamo che non rovini tutto nel finale come suo solito, ma fortunatamente ho aspettative abbastanza basse. Questa puntata per adesso si merita un voto 8.50/10, dove il mezzo voto è tutto merito di Dugga Doo:
Per contesto, questo episodio è sceneggiato da Juno Dawson, autrice di un’intera saga fantasy con le streghe nata per prendersi gioco di JKR. Non mi aspettavo niente di meno e sicuramente lo recupererò 💙